Il CyberResilienceAct (CRA) è una normativa europea – Regolamento (UE) 2024/2847 – entrata in vigore il 10 dicembre 2024, con applicazione obbligatoria a partire dal 11 dicembre 2027 . Si tratta del primo regolamento dell’UE che introduce requisiti di cybersecurity obbligatori per tutti i prodotti con componenti digitali – hardware e software – destinati al mercato europeo.

Obiettivi principali del Cyber Resilience Act

L’atto si prefigge essenzialmente quattro obiettivi:

 

    1. Ridurre le vulnerabilità nei prodotti digitali sin dalla progettazione.
    2. Rendere trasparenti le proprietà di sicurezza dei prodotti per informare meglio utenti e aziende.
    3. Rafforzare la responsabilità dei produttori, richiedendo aggiornamenti e assistenza continua lungo il ciclo di vita.
    4. Creare un quadro normativo coerente che renda più semplice la conformità per i produttori.

 

Cyber Resilience Act: A cosa si applica

Il Cyberresilienceact copre qualsiasi prodotto con elementi digitali, inteso sia come software che hardware – e include anche componenti venduti separatamente – che prevedono una connessione, diretta o indiretta, a una rete o a un dispositivo. Sono incluse soluzioni IoT, dispositivi domestici, router, sistemi operativi, app, ecc.

Sono invece escluse aree già regolamentate, come dispositivi medici, veicoli, aviazione e software open source con alcune limitazioni.

Requisiti essenziali previsti dal CRA

Sicurezza by design e aggiornamenti

 

    • Nessuna vulnerabilità nota al momento della commercializzazione.
    • Configurazioni di default sicure e possibilità di ripristino.
    • Aggiornamenti di sicurezza automatici o facilmente applicabili, separati da quelli funzionali .

 

Gestione delle vulnerabilità

 

    • Documentazione e inventario hardware/software (SBOM).
    • Processo di responsible disclosure che faciliti la segnalazione e risoluzione di vulnerabilità digital.

 

Incident reporting e supporto tecnico

 

    • I produttori devono notificare incidenti a ENISA entro 24 ore.
    • Garanzia di supporto e aggiornamenti per almeno 10 anni o per l’intero periodo di servizio ì

 

Controllo CE e audit

 

    • Il marchio CE certifica la conformità ai requisiti di cybersecurity.
    • Autocertificazione prevista per ~90% dei prodotti.
    • Aggiornamenti di terze parti obbligatori per prodotti “importanti” o “critici” (classe I e II) ì

 

Classificazione dei prodotti

Il CRA distingue i prodotti con digital componenti in tre categorie:

 

    • Prodotti standard: autocertificazione sufficiente (~90% dei casi).
    • Prodotti importanti (classe I): richiedono audit di terze parti.
    • Prodotti critici (classe II): richiedono certificazione esterna obbligatoria

 

Esempi di classi II: sistemi operativi, firewall, antivirus, router, smart-card, sistemi di gestione password .

Tempistiche e sanzioni: Cyber Resilience Act

 

    • In vigore dal 10 dicembre 2024; applicazione obbligatoria dal 11 dicembre 2027
    • Produttori hanno 36 mesi per adeguarsi dopo l’approvazione parlamentare (marzo 2024)
    • Le sanzioni in caso di inadempienza possono arrivare fino a 15 milioni di euro o al 2,5% del fatturato mondiale

 

Impatti per le imprese

Produttori hardware e software

 

    • Rischio aumentato per le PMI e produttori di software open source
    • Necessità di investimenti in secure development lifecycle, testing e gestione delle vulnerabilità

 

Benefici per utenti e consumatori

 

    • Maggiore sicurezza e fiducia nei prodotti CE.
    • Possibilità di confrontare la sicurezza tra diversi dispositivi prima dell’acquisto.

 

Ecosistema tecnologico

 

    • Aumento delle certificazioni e audit.
    • Rafforzamento del mercato unico con standard europei condivisi.

 

Relazioni con altre normative UE

 

    • NIS2 Directive: CRA ne è complemento, focalizzato sui prodotti fisici.
    • EU Cybersecurity Act: rafforza ENISA e le certificazioni ISO, mentre il CRA impone standard obbligatori per prodotti specifici
    • Collaborazione con iniziative transatlantiche, ad esempio accordi con gli Stati Uniti per l’armonizzazione degli standard sulla sicurezza IoT.

 

Sfide e opportunità future

Il CRA rappresenta:

 

    • Un’opportunità per rafforzare la cyberresilienza europea attraverso standard comuni.
    • Una sfida, soprattutto per PMI ed open source, dovrà affrontare costi e complessità di compliance.
    • Un precedente legislativo che potrebbe diventare modello globale: secondo fonti come The Washington Post, il CRA “could make the EU a leader on cybersecurity”

 

Tempistiche di Adeguamento al Cyber Resilience Act (CRA)

 

    • Il regolamento è già in vigore dal 2024
    • Le imprese hanno 36 mesi per conformarsi (fino al 2027 circa)
    • Obblighi di notifica sulle vulnerabilità attivi già dal 2026

 

Come Prepararsi: Il Supporto di Test’ing | Whitelab

Test’ing | Whitelab offre una gamma di servizi pensati per accompagnare le aziende lungo tutto il percorso di conformità al CRA:

 

    • Valutazione della sicurezza informatica dei prodotti digitali
    • Test di penetrazione e vulnerability assessment
    • Redazione della documentazione tecnica richiesta
    • Supporto nella classificazione CRA (Classe I o II)
    • Verifica della conformità ai requisiti di notifica e aggiornamento

 

Inoltre, il laboratorio è in grado di simulare scenari di attacco realistici per garantire la resilienza effettiva dei sistemi testati.

Perché Agire Ora?

Aspettare l’ultimo momento potrebbe comportare rischi operativi e reputazionali. Adeguarsi in anticipo significa:

 

    • Ridurre i costi di intervento last-minute
    • Evitare il blocco della commercializzazione in Europa
    • Rafforzare la fiducia dei clienti finali

 

Conclusioni

Il Cyber Resilience Act rappresenta una vera e propria svolta per l’industria digitale europea. Adeguarsi non è solo un obbligo legale, ma anche una grande opportunità per innovare i processi e rendere i propri prodotti più sicuri e competitivi.

Per affrontare al meglio questa transizione, affidarsi a un partner tecnico esperto come Test’ing | Whitelab è la scelta strategica che può fare la differenza.

 

 

Domande frequenti sul Cyber Resilience Act

Che cos’è il Cyber Resilience Act?

Il Cyber Resilience Act è un regolamento UE che impone requisiti obbligatori di sicurezza informatica per tutti i prodotti con componenti digitali venduti sul mercato europeo.

Quando entra in vigore il Cyber Resilience Act?

Il regolamento è entrato in vigore il 10 dicembre 2024 e sarà applicabile a partire dall'11 dicembre 2027.

A chi si applica il Cyber Resilience Act?

Si applica a produttori, importatori e distributori di prodotti digitali, come hardware, software e dispositivi IoT. Sono escluse alcune categorie già regolate, come dispositivi medici, automotive, aviazione e software open source non commerciale.

Quali sono i principali obblighi previsti dal Cyber Resilience Act?

Il regolamento prevede requisiti come progettazione sicura, gestione delle vulnerabilità, notifiche degli incidenti di sicurezza entro 24 ore a ENISA, aggiornamenti di sicurezza per almeno 10 anni e conformità CE.

Quali sanzioni sono previste per chi non rispetta il CRA?

Le sanzioni possono arrivare fino a 15 milioni di euro o al 2,5% del fatturato globale dell’azienda inadempiente.

Il Cyber Resilience Act si applica anche al software open source?

No, se il software open source è non commerciale. Tuttavia, se è integrato in un prodotto commerciale, può rientrare negli obblighi del CRA.

Come prepararsi al Cyber Resilience Act?

Le aziende possono prepararsi implementando processi di sviluppo sicuro, monitoraggio delle vulnerabilità, aggiornamenti automatici e documentazione tecnica (come SBOM). È utile iniziare già ora con una mappatura dei prodotti digitali.